Le piante sono fra le principali fornitrici di sostanze medicamentose. Vanno considerate veri e propri produttori e contenitori dinamici di sostanze chimiche . Nella loro evoluzione esse hanno sviluppato innumerevoli metaboliti secondari che svolgono per la pianta varie funzioni ecologiche (repellenza, difesa dagli erbivori, lotta contro altre specie vegetali per il controllo delle risorse, difesa dai parassiti, attrazione degli impollinatori, ecc.).
Questi stessi metaboliti secondari hanno mostrato importanti attività farmacologiche nell’uomo
Ecco una lista esemplificativa dei vari principi attivi:
- fenoli semplici
- polifenoli – tannini e flavonoidi
- glicosidi (fenilpropanoidi, antrachinoni, glucosinolati, iridoidi, glicosidi cianogeniche )
- terpeni
- terpenoidi e saponine (fitosteroli, glicosidi cardioattive, triterpeni)
- olii essenziali e resine
- alcamidi
- alcaloidi
Le attività che questi metaboliti possono esercitare sulla fisiologia umana sono molteplici e sarebbe impossibile riassumerle brevemente, tuttavia una lista sommaria comprenderebbe:
- sostanze tossiche
- sostanze con attività ormonoregolatrici
- sostanze ad attività antimicrobica:
battericidi
virostatici
fungicidi
- sostanze lassative
- sostanze antinfiammatorie
- sostanze attive sul sistema nervoso centrale e periferico
- sostanze antiossidanti
Le moderne preparazioni fitoterapiche sono ottenute a partire dal materiale vegetale, sia fresco che essiccato, tramite estrazioni con solventi e metodiche diverse: se il solvente è l’etanolo in percentuali diverse si parla di estratti idroalcolici, solitamente chiamati tinture (o estratti fluidi); se il solvente è l’acqua si parla di infusi, decotti o macerati a freddo; se il solvente è un olio grasso si parla di oleoliti;