Indicazioni fitoterapiche

Sono elencate in ordine alfabetico alcune indicazioni.

Astringenti

Un astringente è una sostanza che attenua le funzioni dei tessuti.

Astringenti a tannini

L’astringenza è data dalla presenza di tannini, che astringono la superficie della pelle e delle mucose, formando una sottile membrana. Utilizzati per la coagulazione della sanguinazione capillare, per le escrezioni plasmatiche (siero) e la guarigione di ferite. Sono nello stesso tempo dei germostatici.

Usi

  • Infiammazioni dell’alto tratto digestivo
  • Diarrea a seguito di infiammazioni gastrointestinali
  • A livello topico: lesioni aperte, emorroidi

Controindicazioni

  • Costipazione
  • Anemia sideropenica
  • Malnutrizione

Prescrizione

Nella maggior parte dei casi assumere subito dopo i pasti principali. In alcuni casi di infiammazione gastrica l’utilizzo a breve termine lontano o prima dei pasti è giustificato. Non usare a lungo termine (4-6 settimane di seguito).

Piante

  • Acacia catechu (Acacia)
  • Agrimonia eupatoria (Eupatoria)
  • Alchemilla vulgaris (Alchemilla)
  • Bidens spp. (Bidens)
  • Carduus benedicta (Cardo santo)
  • Geranium maculatum (Geranio)
  • Geum urbanum
  • Hamamelis virginiana (Amamelide)
  • Krameria triandra (Crameria)
  • Polygonum bistorta (Poligonio)
  • Potentilla erecta (Tormentilla)
  • Quercus spp. (quercia)
  • Arctostaphylos uva-ursi (uva ursina)
  • Vaccinium myrtillus foglie (mirtillo)
  • Salvia officinalis (salvia)
  • Camellia sinensis (tè)
  • Filipendula ulmaria (olmaria)
  • Bellis perennis (margheritina)
  • Rosmarinus officinalis (rosmarino)
  • Sisymbrium officinalis (erisimo)

Astringenti a resine

L’astringenza in questo caso è data dalla presenza di resine, gommoresine, oleogommoresine. Le piante a resina sono generalmente antimicrobiche, stimolanti della leucocitosi locale, astringenti, rubefacenti.

Piante

  • Commiphora myrrha (Mirra)
  • Propolis
  • Calendula officinalis (estratto ad elevato tasso alcolico)
  • Styrax benzoin
  • Resine di conifere

Alteranti

Un alterante è una sostanza che modifica i processi riparazione e nutrizione dei tessuti. Chiamati nella medicina tradizionale anche “depuratori ematici”. Hanno la reputazione di restaurare “sane funzioni corporee”, di promuovere la vitalità e la salute senza ulteriormente specificare in che cosa ciò consiste.

Amara

Gli amara aumentano la secrezione gastrica (prima dei pasti) e tonificano il sistema digestivo. Una parte sono anche ottimi epatici.

Meccanismo d’azione degli amari

  1. stimolazione dei recettori per l’amaro sulla lingua
  2. stimolazione del vago, rilascio di gastrina, stimolazione secrezioni gastriche e salivari, che a loro volta stimolano una catena di secrezioni da parte del pancreas, cistifellea, duodeno, ecc.
  3. riducono infezioni enteriche e dispepsia
  4. riducono la fermentazione, specialmente durante le febbri quando il tratto gastrointestinale è meno attivo a causa della ridotta perfusione ematica
  5. riducono l’iperattività ad allergeni ed antigeni
  6. aumentano il flusso di bile
  7. aiutano a regolare le secrezioni di insulina/glucagone
  8. stimolano l’appetito contribuiscono alla rigenerazione delle pareti intestinali
  9. promuovono l’assorbimento di grassi e vitamine A, D, E, K.
  10. Promuovono una leggera leucocitosi
  11. Riducono la temperatura corporea (aumentano il flusso ematico al fegato)

Usi

  • Anoressia e cattiva digestione
  • Disturbi epatici e biliari (azione coleretica)
  • Disturbi della glicemia
  • Gastrite cronica e ulcera gastrica
  • Intolleranze alimentari e allergie
  • Condizioni di debilitazione associate ai disturbi sopra elencati
  • Condizioni febbrili
  • Ittero

Gli amari possono risultare utili anche in casi di disturbi non direttamente gastrointestinali:

  • emicranie e cefalee
  • problemi infiammatori, soprattutto cutanei
  • condizioni di ipersensibilità ed allergia

Controindicazioni

  • Ulcera duodenale
  • Condizioni descritte come ‘caldo-fredde’ nelle medicine tradizionali

Prescrizione

  • Vista l’azione riflessa, non c’è bisogno di utilizzare dosi elevate; sarà sufficiente elicitare una forte sensazione di amaro, e bere lentamente. Il medium preferito è una tintura diluita
  • Dato che l’azione è mediata dal sistema nervoso parasimpatico (nervo vago), è necessario aspettarsi un ritardo di 20-30 minuti nell’azione, quindi assumere mezz’ora prima dei pasti.
  • L’assunzione a lungo termine è possibile se è di beneficio, ma sarebbe preferibile l’utilizzo degli amari solo in caso di necessità, cioè come una stimolazione ad una miglior funzionalità autonoma piuttosto che come una ‘gruccia’.

Piante

  • Puri: trifoglio fibrini, genziana, centaurio, ruta, curcuma, assenzio, …
  • con mucolasi: tussilago, canapa, …
  • con astringente: asclepia, ….

Analgesici

Un analgesico, o antidolorifico, attenua o elimina la sensibilità al dolore.

Il dolore può essere causato da tanti meccanismi e la sua elaborazione e percezione cosciente è soggetta a dei processi complicatissimi. Per fare un esempio: un dolore provocato da un processo infiammatorio può sparire con un anaflogistico (antiinfiammatorio) o l’esaurimento dell’infiammazione, perché non c’è più la causa, mentre un dolore spastico, nevralgico, “metabolico”, … non risponde minimamente alla stessa sostanza. Per questo motivo ci sono innumerevoli fitorimedi con la reputazione di avere effetti analgesici, ma quasi nessuno “funziona” per tutti tipi di dolori.

I “veri” analgesici possono essere così categorizzati:

  • Analgesici ad azione centrale: oppio; Cannabis sativa; Aconitum napellus; Gelsemium sempervirens; Piscidia piscipula
  • Analgesici ad azione periferica: Cannabis sativa; Capsicum spp.
  • Analgesici ad azione antemicranica: Tanacetum parthenium; Petasites hybridus; Cannabis sativa.

Gli analgesici “indiretti” possono essere caratterizzati a seconda delle loro azioni:

  • Azione sull’innervazione sensoriale o afferente (anestetici locali, controirritanti): cocaina dalla Erythroxylon coca; Capsicum spp.; Aconitum napellus; oli essenziali rubefacenti; piante ad isotiocianati
  • Azione sui mediatori periferici (analgesici antinfiammatori/antipiretici): salicilati di olmaria, salice, pervinca e altri; Harpagophytum procumbens; Piscidia piscipula; Cannabis sativa; Aconitum napellus
  • Azione sul sistema nervoso somatico (antispasmodici anticolinergici): tubocurarina; Corydalis cava; Evodia rutaecarpa
  • Azione sul sistema nervoso autonomo (antispasmodici)
  • sul sistema nervoso simpatico (antiadrenergici): Rauvolfia spp – reserpina
  • sul sistema nervoso parasimpatico (anticolinergici): alcaloidi tropanici; Gelsemium sempervirens; Piscidia piscipula; Anemone pulsatilla

    Ci sono molte altre specializzazioni che richiedono capacità terapeutiche non da poco per poter affrontare il disturbo con criterio.

    Antielmintici

    Un antielmintico è una sostanza che uccide o facilita l’espulsione di parassiti intestinali: chenopodio, tanacetum, carota, aglio, seme di zucca (cucurbita).[senza fonte]

    Antiasmatici

    Gli antiasmatici sono utilizzati come rimedi palliativi contro attacchi di asma. In fitoterapia si usano degli spasmolitici per la muscolatura bronchiale come:

  • belladonna (spasmolitico), giusquiamo, datura (paralisi di muscolatura respiratoria), efedra (simpatotonico), lobelia (sedativo del centro respiratorio)

combinati ev. con degli antiallergici (antistaminici):

  • Nigella sativa, eventualmente con dei mucolitici ed espettoranti, come per esempio il finocchio, o il serpillo.

Anticatarrali

Gli anticatarrali sostengono il corpo nel liberarsi da un’esagerata formazione di secrezione mucotica tramite diversi meccanismi:

  • antistaminici come: calcio, olio di nigella, eufrasia, efedra, …
  • astrigenti come: salvia, achillea, …
  • antisettici come: eucalipto, melaleuca, timo, lavanda, rosmarino, …
  • mucillaginosi come timo, issopo, salvia.

Tanti oli eterici legati a degli oli (nigella, calendula, …) e usati come inalazione sono fortemente anticatarrali sia per alcune forme allergiche sia per quelle infettive (secondo la loro composizione).

Antidiabetici

Un antidiabetico è una sostanza che previene o cura il diabete, o che è utilizzata come coadiuvante in casi di diabetes mellitus II di senescenza.

  • In medicina popolare vengono consigliati: pericarpium faseolus, bardana; anche amari come il trifoglio fibrini, l’artemisia, la genziana, il centaurio (tutti obsoleti o per debole effetto incerto o per effetti collaterali irreversibili dopo lunga somministrazione).
  • Molto più efficace è il cromo chimicamente legato a delle molecole di vitamina B3 (fattore di tolleranza glucosio GTF, Glucose Tolerance Factor), riccamente contenuto nel lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae) medicinale e diete con indice glicemico basso.[senza fonte]
  • La cannella da recenti studi risulta un ottimo aiuto nel combattere il diabete, potenzia infatti il normale effetto dell’insulina, rendendola più efficace e mirata.

Ipocolesterolomizzanti

Sono quelle piante medicinali che permetto di tenere sotto controllo i livelli plasmatici di colesterolo. Attualmente il mercato offre una vasta gamma di prodotti che vantano di possedere questa proprietà, addirittura si possono trovare degli yogurt a cui vengono attribuite queste proprietà. Vediamo nel dettaglio quali sono i rimedi più conosciuti e le loro proprietà

  • olio di pesce, ricco di acidi grassi insaturi, utile nelle ipertriglicemie.
  • aglio, titolato in allicina, un metabolita dell’alliina, un glicoside solforato. Non serve assumere l’aglio tal quale poiché l’alliina di per sé non è attiva, deve essere metabolizzata ad allicina e ajoene, i veri principi attivi, mediante una reazione catalizzata dalla alliinasi. Effetto collaterale: alitosi. Esistono tuttavia in commercio preparati a base di aglio invecchiato che non presentano lo sgradevole sapore. Diversi studi clinici dimostrano una leggera diminuzione dei livelli colesterolo insieme ad un temporaneo abbassamento della pressione e all’inibizione dell’aggregazione piastrinica.

policosanoli, estratti dalla canna da zucchero.

  • Recentemente gli estratti da Berberis aristata e Berberis vulgaris (berberina) e quelli contenenti astaxantina, xantofilla di nuova generazione prodotta da un’alga unicellulare, sono accreditati per il controllo delle dislipidemie grazie a meccanismi di azione diversi da quelli attribuiti alle statine o a piante o rimedi naturali statino-simili. (P.Campagna, 2008). in realtà la berberina è un alcaloide, e può interferire con il sistema dei citocromi, quindi non dovrebbe essere assunta come un integratore.
  • fitosteroli
  • guggulsteroli
  • dieta
  • attività fisica di tipo anaerobico per mezz’ora al giorno.

 

Antidiarroici

Un antidiarroico è una sostanza che elimina o attenua la diarrea. La diarrea non è una malattia, bensì una reazione intestinale a:

  • intolleranze, allergie alimentari o sostanze tossiche;
  • infezioni intestinali e/o lesioni di flora intestinale;
  • metaboliti di germi patogeni intestinali;
  • infiammazioni o lesioni intestinali per sostanze ingerite o processi intrinsechi.
  • processi psiconeurovegetativi come “colon irritabile”

L’antidiarroico può essere quindi solo una misura palliativa finché l’organismo stesso o il terapista ha potuto rimediare alla causa a monte.

La diarrea disturba anzitutto e immediatamente l’equilibrio idro-elettrolitico (acqua e sali) di tutto l’organismo.

Fra gli antidiarroici “naturali” si citano:

  • Carbone attivo: lega tossine, sostanze aggressive, microorganismi;
  • astringenti: mirtilli, olmaria, corteccia di quercia, tormentilla;
  • inibitori di motilità peristaltica: preparati di radice di uzara, belladonna, oppio.

Antiemetici

Un antiemetico è una sostanza che previene o elimina la nausea ed il vomito. Ad esempio:

  • menta, finocchio, chiodo di garofano, lavanda, olmaria, melissa, paprica, Cannabis (Tinct. Suffumigatura, …)…
  • Un rimedio molto efficace nella cura del vomito è il rizoma di zenzero (Zingiber officinalis) sotto forma di estratto secco titolato (2-3 grammi al giorno) o di rizoma fresco. Fare attenzione al suo utilizzo in gravidanza specialmente nei primi tre mesi. In questo caso può risultare utile la vitamina B6.

Antipertensivi

Un antipertensivo è una sostanza che contrasta, con vari meccanismi, l’aumento patologico della pressione arteriosa.

In forme miti o come complementari ai farmaci sintetici nella fitoterapia si usano:

  • ormonali/antistressanti: valeriana, luppolo, avena;
  • tonificanti cardiovascolari: crateagus, magnesio;
  • protettori vascolari, emolitici: aglio, meliloto, ruta, stellina odorata;
  • regolatori neurocentrali: rauwolfia, calcio, olio di pesce, vitamina B6;

Anaflogistici

Un anaflogistico attenua o elimina una infiammazione. In fitoterapia si utilizzano:

  • anaflogistico universale: enzimi proteolitici (resistenti ai succhi gastrici) di papaya, ananas e pancreas di vitello
  • anaflogistici sistemici: camomilla, calendula, iperico, oli di pesce, artigli del diavolo, olmaria, corteccia di quercia;
  • anaflogistici locali: camomilla, lavanda, aloe, calendula ma anche iperico
  • vulneranti, emollienti e mucosaprottetivi: Symphytum officinalis (symphytum), malva;
  • antiirritativi esterni: nero, amamelide, corteccia di quercia.
  • ipersensibilità, allergie: calcio, metionina, vitamina B6;

Antipiretici

Un Antipiretico è una sostanza che abbassa la febbre. In questo senso tutti i diaforetici sono anche antipiretici, perché l’aumentata sudorazione abbassa la temperatura corporea.

Un altro tipo di antipiretici invece influisce sulla regolazione della temperatura a livello del sistema nervoso centrale. Sostanze del genere sono contenute in alcune droghe come la Cort. Chinae succirubrae (Chinina) e la Hb. Lobeliae inflatae.

In omeopatia sono ritenuti antipiretici globuli di: Belladonna 5CH, Ferrum phosphoricum 7CH e Aconitum 5CH.

Antitossivi

Gli antitossivi mitigano la tosse attraverso diversi meccanismi:

  • antinfettivi (diversi oli essenziali),
  • mucodiluenti (timo, eucalipto, anice, Symphytum officinalis, verbasco, …),
  • immunostimolanti (echinacea, …),
  • neurovegetativo (oppio, codeina, efedra, lobelia, …),

gli antitossivi sono di solito preparati composti dalle sostanze sopramenzionate secondo il caso individuale.

Aromatici

Gli aromatici sono sostanze con dei forti gusti e odori perché contengono oli eterici. Essi vengono usati anche per migliorare i gusti e gli odori di altre sostanze.

  • Tutte le spezie culinarie

fanno parte di questo gruppo. Hanno spesso delle proprietà antisettiche e promuovono le secrezioni e la motilità gastrointestinale (tonificanti digestivi).

Interessando inoltre l’olfatto, direttamente connesso con il sistema limbico, influiscono in modo potente (e inconscio) sulle emozioni, gli umori e gli stati d’animo, ciò che viene largamente sfruttato nell’aromaterapia con gli:

  • olii essenziali

Assolutamente da rispettare sono i sottilissimi dosaggi e le simpatie e avversità individuali, proprio perché si tratta di meccanismi non volontariamente controllabili. Esempio: usare l’aglio per una persona che lo detesta o nelle dosi individualmente esagerate è molto malsano (perché organicamente stressante), malgrado le sue proprietà “antisclerotiche”.

Battericidi

I battericidi inibiscono la proliferazione dei batteri, in parte direttamente perché sono citotossici, in parte tramite la stimolazione della difesa immunitaria come p.es.

  • la lavanda, la melaleuca, l’eucalipto, il chiodo di garofano, l’indago, l’aglio, la mirra, l’echinacea, l’assenzio.

Praticamente tutti gli oli essenziali e tutte le sostanze astringenti sono battericidi o antisettici dermici e mucotici.

Cardiotonici

I cardiotonici aumentano la forza cardiaca e sono spesso diuretici:

  • digitalis, strofanto, crataegus, convallaria, scilla marittima, leonurus, ginestro, …

Visto che possono avere degli effetti notevoli, è meglio lasciare all’esperto l’applicazione e il dosaggio.

Carminativi

Un carminativo è una sostanza utilizzata per favorire e regolare l’espulsione dei gas intestinali (flatulenza):

  • cumino, anice, finocchio, camomilla, menta, ginepro, cardamomo
  • salvia, senape, timo, issopo, cannella

Sono in genere sostanze ricche di oli essenziali che calmano lo stomaco e nel medesimo tempo aumentano la peristalsi e sopprimono i processi di putrefazione intestinale (non solo scomodi ma anche “malsani” per via della produzione di alcol metilico nell’intestino).

Colagoghi

Un colagogo facilita l’evacuazione delle vie biliari. Sono sostanze che aumentano la produzione di bile da parte del fegato e stimolano altre funzioni epatiche:

  • agrimonia, carciofo, carduus mariae, rafano, rheum, genziana, cnicus benedicti

Diaforetici

I diaforetici aumentano la sudorazione:

  • tiglio, camomilla, verbascum, sambuco, cannella, menta, Rad. Angelicae, Hb. Pulegii, Hb. Eupatoriae.

Sono usati in malattie infettive e infiammazioni croniche e specialmente come antipiretici.

Diuretici

I diuretici aumentano l’escrezione urinaria tramite diversi meccanismi.

Esempi di erbe diuretiche “miti” e quindi poco critiche sono:

  • alchemilla, sambuco, cola, zucca, tiglio, tarassaco, carota, prezzemolo, achillea, semi di sedano, birra e asparagi.

Per un uso specifico medio-forte servono:

  • pilosella, meglio fresca dunque sotto forma di tintura madre, orthosiphon o detto te di giava, ortica foglie
  • uva ursina, Sabal serrulata, ginepro, ginestro, Crataegus.

Per l’uso duraturo come diuretico è meno rischiosa la

  • radice di tarassaco, perché contiene e restituisce all’incirca la dose di potassio che fa perdere.

Emmenagoghi

Gli emmenagoghi promuovono le mestruazioni.

Visto che i motivi per i disturbi mestruali di questo tipo possono essere molteplici (ad esempio nella gravidanza) è meglio lasciare all’esperto questo campo, perché molte erbe ivi impiegate influiscono notevolmente sul funzionamento ormonale con notevoli effetti collaterali o possono essere abortive se applicate dilettantisticamente.

Emollienti

Gli emollienti ammorbidiscono il derma e/o la mucosa:

  • Symphytum officinalis (symphytum), fieno greco, lino, malva

Emostatici

Gli emostatici sono astringenti che applicati esternamente aiutano a fermare delle piccole emorragie superficiali dermatiche e mucotiche

  • ortica, droghe a tannino.

Per quanto riguarda gli emostatici sistemici (emorragie interne):

  • secale cornutum, hydropiper, senecio, bursa pastoris

è meglio lasciare all’esperto.

Emetici

Gli emetici provocano il vomito. Le erbe coinvolte sono da usare in dosi non prive di effetti collaterali potenzialmente nocivi. Lo sciroppo di Ipecacuana è in uso per provocare il vomito in caso di intossicazioni.

Epatici

Gli epatici regolano le attività metaboliche del fegato, promuovono la proliferazione del tessuto epatico e regolano la produzione biliare.

  • Cnicus benedictus, carduus mariae, berberis, curcuma, carciofo, tarassaco, assenzio, dioscorides (yam), amarae in genere e tante spezie culinarie come il rosmarino.

Espettoranti

Gli espettoranti aumentano la produzione di muco:

  • malva, althea, verbasco, lichene islandico.

Per tossi “secche” :

  • edera

Sciolgono il muco abbassando la sua viscosità:

  • anice, finocchio, menta, eucalipto e timo.

Il timo presenta anche un spiccata azione disinfettante dovuta alla presenza di timolo.

I semi di lino e la fecola di patate sono utilizzati per preparare cataplasmi, posti sui polmoni o le zone della schiena in cui è depositato il catarro, lo sciolgono guarendo la bronchite acuta e cronica. Il cataplasma si prepara facendo bollire l’ingrediente e stiepidendolo in acqua fredda. A una temperatura intorno ai 38 gradi (non bollente, per non ustionare) si pone su una garza e quindi non a contatto diretto con la pelle. Era un rimedio diffuso contro le bronchiti ai primi del Novecento.

Germostatici

Quasi tutti gli olii essenziali hanno delle dirette capacità germostatiche o germicide. Ogni olio è specifico su uno o diversi dei seguenti tipi di germi:

  1. parassiti (antiparassitari)
  2. miceti (fungicidi)
  3. protozoi (antiprotozoici)
  4. batteri (battericidi)
  5. virus (virostatici)

Le bibliografie degli oli essenziali documentano una piccola parte delle indicazioni specifiche (perché di oli sono tanti e di germi ancora di più).

Ipnogoghi

Gli ipnotici sono sostanze che inducono il sonno (direttamente o tramite sedazione centrale o meccanismi distensivi) come:

  • oppio, valeriana, la scutellaria, luppolo, passiflora, piscidia, papavero rosso, escoltia californica, melissa

Galattagoghi

I galattagoghi inducono la produzione del latte materno (si ipotizza la stimolazione di ossitocina):

  • anice, cnicus benedicti, fieno greco, finocchio

Litagoghi

I litagoghi hanno la fama di inibire la formazione di calcoli renali e urinari:

  • alchemilla arvensis, parietaria, collosonia canadensis, eupatorium purpurea.

Gli effetti reali sono comunque discutibili.

Lassativi, purghe

Lassativi e purghe rimediano la stitichezza promuovendo lo svuotamento degli intestini tramite diversi meccanismi:

  • rigonfiamento della massa fecale per l’assorbimento dell’acqua nelle fibre vegetali e nei polisaccaridi: lino, …
  • stimolazione rilascio di succhi digestivi: tarassaco, amara, …
  • aumentata peristalsi per via di una reazione vegetativa:
    • salinici come natrii solforici (Sal Glauberi), magnesii solforici, … altri sali
    • oleici come olio di ricino, olio di paraffina.
  • aumentata peristalsi per dei meccanismi regolatori: aloe, senna, rhamnus, rabarbaro. Attenzione! Le sostanze contenute (antrachinoni) con l’uso regolare ledono irrimediabilmente i plessi nervosi per la motilità intestinale! Da usare quindi solo in episodi della durata di poche settimane.

Mucillaginosi

I mucillaginosi promuovono la produzione di muco sulle mucose (maggiormente dell’apparato digestivo). Sono erbe che contengono alte dosi di sostanze mucotiche come:

  • althea, malva, lino, fieno greco, semi di mela cotogna, semi di psillio.

Di solito non vengono assorbite dall’intestino (polisaccaridi indigeribili).

 

Nervinotonici

I nervinotonici tonificano una parte del sistema nervoso vegetativo (simpatico o parasimpatico) o del sistema nervoso centrale in modo:

  1. 1.     diretto sul sistema nervoso (corteccia, limbico, vegetativo);
  2. 2.     indiretto tramite il sistema ormonale;
  3. 3.     mediato tramite i sensi del gusto o l’olfatto;

tonificano o in un senso sedativo oppure in quello stimolante*:

  • valeriana, damiana*, ginseng*, avena, scutellaria, luppolo, camomilla, cola*, lavanda, tiglio, lobelia, melissa, passiflora, menta*, rosmarino*, timo*, assenzio*, …

Ossitocinergici

Inducono le doglie prima del parto:

  • Hydrastis canadensis, caulophylli, ruta

Rubefacenti

Stimolano la pelle (derma) irritandola leggermente, provocando dei riflessi nervosi e un’irrorazione locale aumentata:

  • ortica fresca (acido formico), chiodo di garofano, zenzero, aglio, paprica, peperoncino, rosmarino, menta, senape, …

Sedativi

Influiscono sul sistema nervoso e/o sul sistema ormonale in modo calmante:

  • valeriana, scutellaria, leonurus, melissa, luppolo, iperico, camomilla, lobelia, passiflora, dioscorea, Papaver rhoeas, canapa

Spasmolitici

Gli spasmolitici sciolgono o allentano il tono muscolare soprattutto dei muscoli lisci:

  • belladonna, dioscorea, petasite, valeriana, scutellaria, camomilla, lobelia, eucalipto
  • L’olio essenziale di Lavanda (Lavandula angustifolia) possiede discreta attività miorilassante e spasmolitica, purché sia utilizzato con raziocinio e dietro prescrizione medica. (P.Campagna, 2008)

Sialagoghi

Promuovono la salivazione: amari come:

  • genziana e centaurium.

Pungenti come:

  • paprica, peperoncino
  • Echinacea spp.

Stimolanti

Stimolano le diverse funzioni organiche. Gruppo di piante e spezie non molto specifico come ad esempio:

  • benzoa, fucus, genziana, eucalipto, curcuma, cardamomo, aglio, cumino, paprica, peperoncino, menta, rosmarino, salvia, senape, assenzio

Spesso si chiamano anche tonici o tonificanti.

Tonificanti, tonici

Ce ne sono innumerevoli, perché ognuno tonifica qualcosa. Meglio ricorrere a una funzione o un organo specifico (cuore, circolazione, fegato, stomaco, …).

Virostatici

I virostatici inibiscono la proliferazione virale:

  • Attivi solo in applicazione topica: Hypericum peforatum iperico, Melissa officinalis (Herpes Virus), Liquirizia.
  • lavanda, eucalipto, thuja, mirto, cajeput, melaleuca,

Vulnerari

Ovvero cicatrizzanti o che promuovono la guarigione e la cicatrizzazione delle ferite: La maggior parte delle piante astringenti facilita i processi di cicatrizzazione.

  • lavanda

  • Symphytum officinalis,
  • Hydrastis canadensis da usare con cautela per fenomeni di fotosensibilizzazione
  • sambuco la varietà mexicana vanta proprietà antimicotiche], viene usato per usi alimentari e dermatologici vari ed inoltre sono segnalati casi di sensibilizzazione allergiche
  • Iperico
  • verbasco vanta proprietà antinocicettive e antiinfiammatorie], nonché antimicrobiche
  • calendula sono note da tempo le proprietà lenitive
  • polpa della pala del fico d’India
  • ulivo vanta proprietà antifungine

 

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Una risposta a Indicazioni fitoterapiche

  1. Si distingue per dalle foglie sottili tipo sativa e dalla colorazione
    verde pallido rispetto al verde intenso delle afganiche.

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